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Vuoi venire al concerto? Il vero amico dice di sì…

È il terrore di ogni miglior amico che si possa definire tale ma allo stesso tempo può essere un momento di entusiasmo collettivo, un modo in più per offrirsi una birra. È l’incubo di ogni fidanzato che tiene tanto alla sua amata ma al contrario può essere un modo per rafforzare ancor di più una storia d’amore. Una delle domande più pericolose, proprio perchè può scatenare reazioni imprevedibili è:

“Ei! Ieri ho preso i biglietti del concerto! Vuoi venire con me?”

Facciamo un passo indietro: il problema non è solo dell’amico che viene chiamato in causa, ma psicologicamente è un duro colpo anche per chi effettivamente pone la domanda.

Entriamo nella testa di chi compra. Dal principio, l’itinere è quasi sempre lo stesso.

Step 1 Per caso scrollando il tuo Facebook alla ricerca di post inutili, ti accorgi che uno dei tuoi artisti preferiti arriva in Italia o ancor meglio nella tua città (noi di Milano siamo più fortunati).

Step 2 Blocchi tutto e ti dirigi sul sito Ticketone che stranamente è lento, e per caricare quella tanto amata pagina denominata “BIGLIETTI” ci mette un quarto d’ora.

Step 3 Leggi il pippotto introduttivo che spiega l’artista, del quale ovviamente tu sai anche il nome delle sei fidanzate dell’ultimo trimestre, cercando la data di uscita dei biglietti. Finalmente trovi la data.

Step 4 Fai mente locale, guardi il calendario e ti accorgi che la data di uscita dei biglietti è domani alle 10.00.

Step 5 Subentra il Panico, il concerto è a NOVEMBRE 2019 e i biglietti escono domani, non è possibile ed i prezzi nemmeno sono disponibili.

Step 6 Pensi a chi ti potrebbe accompagnare, al tuo fidanzato/a che sarebbe disposta a seguirti in capo al mondo, al tuo migliore amico o alla tua migliore amica che farebbero di tutto per renderti felice.

Step 7 (Nel peggiore dei casi) Chiedi a tuo Papà di ricaricarti la Postepay perchè tra commissioni spese di spedizione e diritti di prevendita per due biglietti minimo partono 180 euro.

Step 8 Non lo dico ancora a nessuno ma domani alle 10 escono i biglietti e prima di rischiare il Sold Out vanno comprati.

Step 9 Ore 10 del giorno dopo, attesa spasmodica e F4 a raffica per i windows, Mela+R per gli utenti Apple per aggiornare la pagina; server in sovraccarico, scelta del posto nella mappa non funzionante ma BIGLIETTI PRESI.Schermata-2013-02-15-a-10.45.33

Finalmente sono nostri. Adesso basta “Solo” trovare un accompagnatore, e per far ciò torniamo alla prima domanda dell’articolo. “Ieri ho preso i biglietti del concerto! Voi venire con me?”

Se sei fidanzato sei quasi obbligato a chiederlo alla tua lei, pur sapendo che ad un concerto del genere non verrà mai; speri nel no, e lo proponi come un concerto di poco conto, anche se sei preanticamente certo che non vorrà venire; è sempre presente tuttavia quel momento di paura; la paura del fatidico “Sì va bene” è sempre in agguato. Una volta scartata la ragazza, che per giustificarsi ha dichiarato di avere una partita di Pallavolo importantissima (a Novembre 2019), è il turno del migliore amico o della migliore amica. Scelta ardua in quanto tutti hanno amici che probabilmente vorrebbero venire o che comunque potrebbero offendersi in caso di mancata chiamata, quindi, prima di iniziare la conversazione Whattsup, ci pensi 3 volte.

Scriviamo ad Andrea sicuri che ci dirà di Sì, subito, senza nemmeno farsi delle domande.Screenshot_2015-03-31-16-20-20

Invece è proprio questo il momento cruciale, il momento in cui il vero amico si vede costretto a prendere una decisione importantissima.

Ora entriamo nella sua testa.

Prima di tutto noterete che sono passati due minuti dalla sua risposta; la richiesta di informazioni riguardo alla data dell’evento è solo un modo per guadagnare tempo,se gli fosse interessato veramente non ci avrebbe pensato nemmeno un minuto, avrebbe semplicemente chiesto il costo dei biglietti.

Eppure non se la sente di dire di no, la conversazione va avanti e preso dalle minacce dell’amico, e dai sensi di colpa che lo stanno attanagliando, decide di pronunciare il definitivo OKEI.

La frittata è fatta ed ora iniziano i problemi, Andrea non conosce le canzoni degli U2, ma il fatto che manchi molto tempo al concerto lo rende tranquillo. Quel ritornello sbiascicato de “I Still Haven’t Found What I’m Looking For” che gli fischiettava sempre suo papà, è un buon inizio su cui partire.

Tutti ci siamo passati è inutile negarlo, per far contento qualcuno o semplicemente per il gusto di provare. Quel che è certo è che le canzoni Andrea in questi sei mesi non le imparerà mai, arriverà a tre giorni prima del concerto costretto ad ascoltarle ovunque pur di ricordare qualche parola in più e che una volta finito il concerto la sua voce sarà ancora bella squillante mentre quella dell’appassionato sarà solo un ricordo.

L’importante è che una volta finito il concerto, durante il tragitto verso casa, alla domanda:

Allora ti è piaciuto?” lui risponderà con un (sincerissimo): ““.

 

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