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Il film: Jimi – All Is By My Side

24 settembre 1966: un aereo della Pan Am partito da New York atterra a Heathrow con a bordo un giovane musicista americano nero. Il suo nome è James Marshall Hendrix. È a malapena conosciuto nel suo paese ed un perfetto sconosciuto in Inghilterra. Ma da quel giorno la sua, e la nostra, vita cambia per sempre. Fortuna o talento? Si sa, trovarsi nel posto giusto al momento giusto facilità di gran lunga il raggiungimento dei propri obiettivi o il coronamento di un proprio sogno. Ma se sei solo fortunato, il godimento dura poco. Se hai solo talento, riceverai delle sonore pacche sulle spalle e leggerai sui volti di chi ti sta attorno l’incredulità di fronte ai tuoi insuccessi. Ma se il talento è genio, allora ti chiami Jimi Hendrix, ed essere ignorato dal destino non è previsto.

Genio, fortuna e una donna. Non la mamma, la fidanzata, la nonna, una zia. Ma una ricca, giovane modella inglese che si dà il caso fosse la allora fidanzata di Keith Richard, chitarrista dei Rolling Stones. Lei era Linda Keith e amava frequentare i migliori locali di musica di New York, dove anche Jimi tentava di farsi conoscere tra gli appassionati di blues e r’n’b. Linda capita per caso al Cheetah Club, locale in cui Jimi accompagnava un “gruppo mediocre”, coem riportato dalla stessa Linda, e ne rimane letteralmente folgorata, tanto da invitare ogni sua conoscenza in ambito musicale a sentire il giovane talentuoso ragazzo di Seattle. Molti lo snobbano, alcuni lo trovano interessante, altri ancora l’ennesimo bluesman di colore. Finché la fortuna, il fato, la coincidenza, chiamatela come vi pare, ci mette decisamente del suo. Linda convoca Chas Chandler, bassista degli inglesi Animal in procinto di lanciarsi nella carriera di manager, al Cafè Wha? nel Greenwich Villages . Chas se ne innamora perdutamente e lo convince a volare a Londra. Inizia l’anno della svolta: fonda i The Jimi Hendrix Experience, con un bassista e ad un batterista inglesi, incontra l’amore (la rossa Kathy Etchingham, che si professa a tutt’oggi come suo unico, vero amore) e alcuni tra i più grandi musicisti inglesi dell’epoca (famosa la performance coi Cream, in cui affianca un incredulo, o invidioso?, Eric Clapton, e quella al Saville Theatre, in cui suonò la cover di Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band davanti ai Beatles a 3 giorni dall’uscita dell’album).

30 anni dopo, nel 1996, John Ridley, scrittore, attore, sceneggiatore e regista statunitense, sente per caso per la prima volta un inedito di Jimi Hendrix: “Sending My Love To Linda”. Inevitabile la domanda: chi è Linda? Segue una ricerca, l’intervista e la messa a punto dell’idea che lo ha portato a confezionare, 7 anni dopo, il film “Jimi – All is By My Side” (2013). Ridley fa una scelta coraggiosa quanto motivata: decide di ritrarre l’”uomo” Jimi Hendrix (interpretato da un credibilissimo Andrè Benjamin) durante l’anno che precede la sua famosissima performance al Monterey Pop Festival (18 giugno 1967). E la motiva così “Per me è stato come Sid & Nancy, che ho amato molto, nonostante io non ami la musica punk. Quella storia non riguardava l’arte. Non era solo sulla musica, o le giacche o le spille. Trattava il legame tra Gary Oldman e Chloe Webb, esattamente come questo. Jimi è una leggenda e un’icona; ci si riferirà sempre a lui in questo modo. Ma oltre a questo, se il pubblico non riesce a connettersi con lui come persona e come personaggio dal punto di vista umano, allora tanto vale andare in un museo per camminare a fianco della sua chitarra e dei suoi vestiti, perché questo è quello che stai facendo. Ci stai semplicemente passando vicino”.

Il film è uscito in anteprima nelle sale italiane il 44esimo anniversario del giorno della sua morte, il 18 settembre. Se avete ancora la fortuna di trovarlo in qualche cinema d’essai, vi consiglio caldamente di non perderlo. Per connettersi con l’uomo Jimi e chi ha reso possibile che il suo genio diventasse patrimonio dell’umanità.

Curiosità: Kathy Etchingham sostiene, con tanto di prova scritta, che la canzone originale fosse “Sending My Love To Kathy”. Chiese lei stessa a Jimi di sostituire il nome Kathy con Linda “per tirarle su il morale”. Vero o no, lo racconta sul suo sito ufficiale: . Kathy, unico vero amore o Linda, l’amore non vissuto?

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1 Commento

  1. Ettore
    15/11/2014 at 22:26 — Rispondi

    Ciaooooooo….finalmente il cinema ha avuto l’interessante idea di far uscire questo film proprio nell’anniversario della sua morte. Il vostro lavoro è molto coinvolgente: è sempre più facile ormai trovare in rete e nella realtà degli aspiranti giornalisti meglio dei giornalisti di professione…

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