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Il Concerto di Rihanna, L’apologia del Nulla.

Io un biglietto gratis per il concerto di San Siro avrei avuto piacere di darlo ai consiglieri comunali. Avrei avuto il piacere di regalare una performance di un’ora e venti minuti, contornata da acqua a secchiate e tempeste di ogni tipo.

Provocazioni becere a parte, ogni tanto mi piace fare qualche critica sperando che qualcuno possa rendersi conto di quello che è stato.

Volevo partire per punti raccontando come è andato e come si è sviluppato il concerto di Rihanna, evidenziando in modo schematico le cose riuscite (poche) e quello che secondo me non è andato bene, anzi diciamolo chiaramente… è andato di merda.

Non sono un fan e nemmeno uno dei mille Haters vittima di campanilismo che inneggiano a Beyoncè ogni minuto.

Anzi facciamo una prova: inneggiate a Beyoncè nei commenti almeno ho subito le idee chiare su chi legge gli articoli.

 

Punto A) Il tempo.

Attenzione per tempo intendo quello legato alle lancette dell’orologio. Non parlo di quello atmosferico che comunque si è sentito emarginato e ha dato sfogo ad ogni genere di precipitazione immaginabile.

Il tempo dedicato al concerto è stata una vera e proprio presa per il culo nonostante la riuscita del pre-party avesse fatto intendere il contrario. Un’ora e 20 di concerto sfruttata così male nemmeno all’Arci di Pioltello (se esiste).

Inizio alle 18.30 / 19 con un corposo dj set di Dj Mustard. La scelta di iniziare così presto si è dimostrata un scelta legittima dal momento che il target di età non è stato particolarmente alto e quindi si è immaginato che finite le scuole i giovani abbiano avuto il tempo di presentarsi nel pomeriggio al concerto e così è stato.

Il dj era centrato per un evento del genere, musiche senza impegno di stampo americano, tanta Dancehall, qualche remix Trap per dare un po’ di profondità e alcune hit che fanno sfogare le giovani gole.

LUI PROMOSSO, peccato per il tornado.

Big Sean bravo, è interessante ed è riuscito nonostante non fosse troppo conosciuto ai più ad intrattenere con ottimi pezzi e una buona presenza scenica. Sarebbe stato interessante seguirlo in un concerto in terre anglofone, sicuramente avrebbe reso meglio. Come apertura però ovviamente soddisfacente… certo che Abel Tesfaye per gli amici The Weeknd sarebbe stato gradito.

21.30 finisce Big e si accendono le luci… si accendono le luci completamente, come se fossimo in attesa di un “buio completo”; invece succede che le luci restano presenti per un’ora intera.

La pioggia d’acqua cessa, parte la pioggia di fischi.

Chicca stilistica che vorrei consigliare a chi ha prodotto il tour: prima spegnete le luci, poi la gente fa “ooo” e successivamente fate partire la musica. Il contrario non è entusiasmante.

 

Punto B) Lo Spazio

San Siro non è il luogo adatto per la musica, ormai lo sanno anche i seggiolini, ma tante volte ha un’impatto talmente importante che l’acustica può passare in secondo piano.

Questa volta invece nemmeno il palco era all’altezza di un evento dai budget così importanti. Struttura fredda, con due schermi laterali ed uno grosso centrale, ma nessun contatto con il pubblico se fosse stato per una passerella volante retta da tiranti di dubbio gusto estetico.

Passerella trasparente dal momento che se Twerka e nessuno la vede non si spiegano i 70 e passa euro per un concerto.

Rihanna deve Twerkare, come Enrico Papi deve dire Muuseeca.

Rihanna : Twerk = Papi : Muuseeca.

 

Punto C: Il pubblico (compreso il sottoscritto)

La grande maggioranza conosce solo le Hit quindi il risultato è poco coinvolgimento e nessuna quartina chiusa dall’eco di San Siro.

Qualche principio d’isterismo da parte di fan cresciuti solo all’anagrafe, che francamente era accettabile solo a Bucharest ma con un altro artista…

Quando le telecamere si girano sul pubblico sono tutti fermi e in tanti sono musoni, per un evento “dance” non è certo una cosa bella.

Lei che finge di emozionarsi per l’affetto incredibile che le viene trasmesso…

A Rihà… Ma va’ a cagà…

Pronti a parlare dell’artista?

Punto D: Rihanna.

Il vero problema senza girarci intorno è che Rihanna non canta mica tanto bene, timbro riconoscibile ed una buona presenza scenica con un ottimo movimento del bacino per carità, ma poca voce. Non riesce a cantare i suoi dischi perchè salgono troppo di tonalità e per una cantante con una portata così grande è veramente un disastro. I rapper hanno le seconde voci che chiudono le righe e lei sperava nell’aiuto del pubblico che come già detto è stato freddo e umido.

L’ho notata troppo costruita, obbligata al loop “tre parole e sculetto” che la condanna. In mezzo qualche sorriso e qualche toccata intima che di sexy aveva ben poco perchè totalmente fuori contesto.

Canzoni statiche con arrangiamenti rivedibili (e non sono certo un arrangiatore), tutto veloce e senza una linea comune, nemmeno il tempo di un applauso che già partiva sotto una nuova canzone.

Playback spudorato per il medley e per altre 3 canzoni “ballate”.

Ultimo Punto: Punto G (saltati volutamente E ed F)

La prossima volta per 70 euro mi dirigerò al Pepenero e non andrò a sentire Rihanna. Mi spiace perchè ero partito ottimista ma almeno in Via Gallarate non hanno le mutandine…

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