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Intervista YMW: Gorgon City

Matt e Kye, due nomi qualunque, due ragazzi normali, un grande gruppo.

I Gorgon City sono un duo inglese che nell’ultimo anno grazie all’album Sirens hanno riscosso un notevole successo. Due personalità pacate a tratti schive, che fanno del lavoro il loro punto di forza. Un grande album pieno di sonorità inglesi, house, garage e jungle per l’esattezza. Prima della loro esibizione a Milano @Tunnel Club abbiamo potuto passare mezz’ora con loro nel camerino.

Abbiamo fatto una chiaccherata, vediamo come è andata.

 

Prima di tutto, una semplice domanda: da dove deriva il vostro nome?

Beh all’inizio volevamo creare semplicemente qualcosa di diverso e unico che non avesse rapporti con altri artisti, adesso il nostro nome vuole rappresentare un luogo, uno spazio nel quale quando la gente viene a sentirci riconosce il nostro modo di pensare musica, vogliamo lasciare di più di un semplice dj set, vogliamo che il nome identifichi un posto “fantastico”, un’isola perché no, nella quale chiunque possa riconoscere il nostro stile. Però devo dirti che all’ inizio il nome era piuttosto casuale.

‘Sirens’ vi ha portato un successo incredibile quest’anno, qual era l’obiettivo e il concept dell’album?

A dir la verita’ non abbiamo inseguito un obiettivo preciso e l’album non è partito da qualcosa di gia’ programmato. Abbiamo cercato di crearlo in modo naturale, i lavori migliori nascono sempre da intenzioni ed idee non forzate, si tratta solo di spendere tempo in studio, lavorare sulla musica in maniera spontanea e vedere cosa succede. Il processo di tutte le tracce di questo album è stato sperimentale dettato da un susseguirsi di idee nate da alcuni accordi o parti vocali, abbiamo lasciato che le canzoni prendessero forma da sè.

Insistiamo sul “sound” che portate avanti, cosa ne pensate delle differenze tra il vostro sound e quello EDM che ultimamente sta avendo sempre più importanza? Cosa ricercate all’interno dei vostri album?

Beh si, è molto diverso. Siamo molto influenzati dalla scena underground inglese, Deep, Drum & Bass, Jungle, Garage, prime e dalla House Music questi sono i nostri punti di rifermento.

C’è una traccia dell’album che sentite particolarmente vostra e che vi rappresenta piu’ delle altre?

Wow……

Lo sappiamo è una domanda difficile…

Ovviamente amiamo e siamo legati a tutte le altre tracce dell’album, ma forse 6AM con Trish è quella che più ci rappresenta, è una traccia molto “clubby”, la sentirete nel set questa sera ed è quella in cui ci sentiamo più coinvolti e che rispecchia in maniera più vera il punto in cui ci troviamo ora del nostro percorso artistico e musicale.

Siccome abbiamo avuto modo di sentire dal vivo il vostro set @ I Love Techno in Belgio un mese fa, vorremmo sapere se preferite suonare in un contesto ampio con un largo pubblico o al contrario in un contesto di club piu’ intimo e underground come quello di stasera.

(Dopo essersi dipinta la massima espressione di gioia sui volti di Matt & Kye). Siamo molto contenti che siate stati lì a sentirci. L’I Love Techno e’ stato uno scenario fantastico, perfetto sia per un dj-set che per delle live band/live show, l’ideale per suonare il tuo album con uno stage spettacolare. Se stiamo parlando di un festival come l’I Love Techno, non ci sono dubbi: lo preferiamo sicuramente a qualsiasi alternativa. Ma se stiamo parlando di festival convenzionali all’aperto, noi preferiamo suonare in un club come questo (il Tunnel), abbiamo bisogno dell’energia che si crea tra noi e il pubblico che ci sta ascoltando perché noi non programmiamo mai prima quello che suoneremo e spesso il dj-set dipende proprio da quello che senti e che ti arriva dalla pista sul momento. Nei locali piccoli si crea un’atmosfera che è davvero incredibile.

Prima data a Milano?

Si, ma in Italia abbiamo già suonato due volte, a Verona e a Gallipoli nella data con i Chemical Brothers. Davvero una sera incredibile, tantissima gente un grande stage, bellissimo.

Progetti, qualcosa in cantiere?

Si dovremmo incominciare a lavorare ad un nuovo album, è stato un anno molto impegnativo. Stiamo spendendo molto tempo per il tour ora, ma il progetto è quello di aprire un’etichetta discografica per rilasciare musica house underground e di fare un secondo album.

Un artista con il quale vi piacerebbe collaborare per questo nuovo album?

Più che con altri produttori o Djs, a noi piace molto collaborare con cantanti che non ti aspetteresti di sentire in una canzone dance. Uno di questi è sicuramente Joe Chester.

Grazie mille ragazzi è stato un piacere, non vi rubiamo altro tempo. Foto?

Grazie a voi, come no!

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