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Che problemi ha la Russia con la musica leggera italiana?

Vi è mai capitato di aprire Facebook e vedere sulla vostra bacheca qualche cover di musica leggera italiana fatta da improponibili gruppi dell’est europa? Personalmente li adoro, così tanto da metterli come suoneria della sveglia.
Ma sappiate che è tutta colpa (o merito) nostra.

Nel 2013 è uscito ‘Italiani Veri’ un ottimo docu-film di Marco Raffaini in cui si ripercorreva la storia della musica italiana in Russia. Brevemente la questione è questa: dagli anni ’60 con la voce di Robertino, enfant-prodige da 50 milioni di copie, inizia la lenta diffusione della musica italiana nei paesi dell’ex unione sovietica, che proseguirà con il successo dei ben più noti Celentano, Cotugno e la coppia d’oro Albano – Romina Power. Punto di massimo splendore di questa colonizzazione musicale sarà la trasmissione di ogni dannata edizione del Festival di Sanremo, a partire dal 1983. Capite che della musica italiana è proprio arrivato il meglio.

 

 

Ora iniziate a capire?
Ecco quindi spiegata per quale strana ragione è arrivata anche questa: direttamente dalla Lettonia una strepitosa versione di Chi Chi Chi Co Co Co del buon vecchio nasuto Pippo Franco, anno domini 1983, proprio la suddetta prima edizione di Sanremo trasmessa in Russia. Aspetto anche una versione di Che Fico, indimenticabile tormentone con giacca di pelle e balletto annessi.

 

Ma la vera chicca, miei cari, è questa, non sappiamo se sia russo o balcanico ma poco importa perchè lo spettacolo è garantito.
Tre uomini di cui solo uno in effetti canta e gli altri… stan lì, una base che pompa e l’italiano più bello della storia di internet. Ladies and Gentleman: Se una regola (s)c’è.

Dato che il video originale è stato rimosso, qualche intenditore ha ben pensato di fare una versione da 10 minuti. E vi assicuro che non vi basteranno.
Dio salvi Madre Russia!

 

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