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AC/DC ROCK OR BUST Tour Ad Imola

Non è facile svegliarsi presto, fare un viaggio in automobile e presentarsi, alle 8 e 30, davanti all’autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola per fare parte dei primi 2000 spettatori che hanno ottenuto il braccialetto verde e, con esso il diritto di stare nella zona del pit, nella zona più ambita, nella zona davanti al palco, nel concerto degli AC/DC.
Dopo una coda infinita, divisa dagli organizzatori in svariati blocchi, finalmente, dopo una attesa snervante, alle 13 e 30 l’apertura all’area concerto; e da quel momento un’altra attesa ancora più lunga, quella per l’inizio degli spettacoli.
Una spiaggia d’asfalto con centinaia di teli con numerose persone che si sdraiavano o erano sedute; chi dormiva, chi chiacchierava, chi mangiava e chi semplicemente soffriva sotto un sole cocente. Ma quel clima di rilassamento si è concluso alle 16 con l’intervento di “quei di” Virgin Radio a intrattenere il pubblico con il loro dj-set dal vivo.
Per gli amanti di Virgin Radio… mi dispiace! Il pubblico, nella maggior parte, non ha apprezzato che siano apparsi sul palco. Molti cori contro Ringo, che ignorando gli insulti ringraziava. Sicuramente “la radio rock” ha fatto parecchie castronerie; per esempio Ringo ha augurato chiedendo un applauso da parte del pubblico per il ritorno negli AC/DC di Malcolm Young. Non è un augurio adatto per chi non potrà tornare più per la malattia che lo affligge come la demenza senile. E non sono solo voci, la notizia è ufficiale; Toky Dj ha messo su la canzone Rollin’ censurata dei Limp Bizkit, perché poi tradurre le parolacce in italiano?!?
Il supplizio del programma in diretta di Virgin Radio, si è concluso alle 18 circa. Dopo un’altra lunga attesa fanno la loro entrata sul palco alle 19 e 45 i Vintage Trouble, una band blues rock e rock ‘n roll nata nel 2010 in California, di stile “retro” rifacendosi agli anni ’50 e ’60.
Che dire?! Ci sanno fare sul palco, il cantante Ty Taylor ha anche osato fare uno stage diving, non più così comune come azione. Molto intraprendenti e tecnicamente eccezionali, non per nulla sono stati gruppo spalla dei The Who, Lenny Kravitz, Cranberries e ora seguono gli AC/DC come special guest per tutto il Rock Or Bust Tour europeo e nord americano.

 

AC/DC

I Vintage Trouble alle 20 e 30 hanno salutato il pubblico e sono scesi dal palco. Il sole sta tramontando, ma la luce è ancora troppa. Più il buio avanza, più l’aria diventa carica, nell’attesa che qualcosa accada, un segno che lo show tanto desiderato inizi.
21 e 30: dagli schermi laterali al palco hanno cominciato a mostrare un video, la folla, composta da 92000 persone, in quel momento ha iniziato ad urlare esaltata. Si sa: quando il filmato finisce le luci e i riflettori si azionano e gli AC/DC cominciano a suonare.
La canzone che ha aperto il concerto è stata Rock Or Bust, singolo dell’album omonimo del 2014, che dà il nome anche al tour della band.
Lo spettacolo è stato impeccabile, si è aperto e si è chiuso con i fuochi artificiali (nel vero senso della parola). Non è mancato nulla: la campana che scende con il brano Hells Bells, il gigantesco gonfiabile di una donna vestita in maniera parecchio accattivante con banconote nel reggipetto, che muoveva il braccio come ad accarezzarsi la coscia, il tutto a ritmo con il pezzo Sin City.
La canzone conclusiva, prima di concedere il bis, è stata Let There Be Rock, nella quale Angus Young ha concesso un assolo di sedici minuti, nel quale correva, andava sul piccolo palco circolare in mezzo al pit, con esplosioni di coriandoli, mentre faceva la sua classica mossa della ruota sdraiato per terra, incitando il pubblico molto spesso a urlare più forte, interrompendo l’assolo per mettersi le mani a pala dietro le orecchie a significare “non vi sento, urlate di più!!!”.
Il bis ha compreso i brani Highway To Hell e For Those About To Rock. Durante il primo pezzo dei due dei lanciafiamme annessi ai margini del palco hanno sputato fiamme di fuoco. Durante la seconda e ultima invece sono usciti dei cannoni, a simboleggiare l’immagine della copertina dell’omonimo album, i quali nella parte finale della canzone hanno cominciato a sparare (certo, a salve).
Mentre si esce dall’autodromo il ritornello dell’ultimo brano rimane in testa “For those about to rock, we salute you”; per quelli che Rockeggiano vi rendiamo onore, e pur essendo una canzone che non ti riguarda, ti senti compreso, come se gli AC/DC ti onorassero, e basta questo a ripagarti di tutta la stanchezza che hai accumulato durante tutta la giornata, perché è vero, 92000 persone hanno rockeggiato a Imola.

 

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