Hall Of FameWe Are Rock

Dove Sono Finiti I Red Hot Chili Peppers?

Sono già passati tre anni e mezzo dalla pubblicazione dell’ultimo album di inediti dei RHCP. I’m With You aveva segnato, a sua volta, un comeback a un intero lustro di distanza dal precedente Stadium Arcadium, discusso ma fortunato doppio album del 2006. E altri quattro anni erano trascorsi tra esso e By The Way, e così via, risalendo fino ai tempi di Blood Sugar Sex Magik. Insomma, coloro che si chiedono che fine abbiano fatto i californiani possono confortarsi guardando al passato; diciamo che amano prendersela comoda.

C’è da sottolineare, comunque, che nelle lunge pause tra un LP e l’altro i membri della band non restano certo fermi a godersi il sole di Los Angeles; almeno, non solo. Prima di tutto, come quasi tutti sapranno già, il chitarrista John Frusciante “è uscito dal gruppo” per la seconda volta e, sembra, definitivamente nel 2009: al suo posto, nell’ultimo disco e nel relativo tour mondiale, c’era l’amico Josh Klinghoffer, collaboratore di Frusciante in molti dei suoi progetti. Di sicuro, estro e fantasia unite a una sopraffina tecnica sulla sei corde non sono mancate, essendo queste caratteristiche che accomunano ambedue i chitarristi. Di certo, John ha però dalla sua uno status leggendario, che gli ha permesso di ritirarsi completamente dai palchi dei concerti e vivere facendo quello che ama di più: registrare dischi. E quanti! Nel solo 2006, prima ancora della separazione ufficiale, ne ha pubblicati ben sei in sette mesi. Sono venuti poi The Empyrean (2009), Letur-Lefr e PBX Funicular Intaglio Zone (2012), l’EP Outsides (2013) ed Enclosure, letteralmente “lanciato” l’anno scorso insieme a un satellite per telecomunicazioni, che trasmetteva l’album a una app per smartphone nel momento in cui passava sopra l’area geografica in cui si trovava l’utente. Non solo le idee collaterali, ma anche e soprattutto quelle musicali di Frusciante si sono spinte sempre più vero l’estremo, con sonorità elettroniche e sintetiche; è arrivato addirittura a produrre il duo hip hop Black Knights.

Ci sarebbero talmente tante altre cose da dire su quest’uomo che si rischierebbe di trasformare l’articolo in una sua celebrazione. Non essendo egli più parte della band, però, fermiamoci qui. Anche perché Flea in particolare avrebbe qualcosa da ridire, e a ragione: il vulcanico bassista ha infatti pubblicato il primo lavoro da solista nel 2012, intitolato Helen Burns, non meno sperimentale del materiale dell’ex-compagno. Ospiti speciali, Patti Smith – al fianco della quale, nel film a lei dedicato Dream Of Life, Flea appare in un dialogo tanto memorabile quanto esilarante in riva al mare – e il primo batterista dei Peppers, Jack Irons. Ha poi trovato il tempo di registrare un album come membro di un supergruppo formatosi intorno a Thom Yorke dei Radiohead, gli Atoms For Peace: AMOK è stato un vero e proprio successo di pubblico e critica, e il tour che ne è scaturito ha entusiasmato frotte di fan in tutto il mondo – da ricordare l’immenso spettacolo del Rock in Roma 2013, al capitolino Ippodromo delle Capannelle.

Passiamo a Chad Smith, l’immenso (letteralmente) batterista: dopo l’esperienza Chickenfoot con gli ex Van Halen Sammy Hagar alla voce e Michael Anthony al basso (dimenticavamo, il chitarrista era un certo Joe Satriani…), ha riunito le forze con essi per l’album solista del cantante, Sammy Hagar & Friends, pubblicato nel 2013. Dallo stesso anno, ha iniziato le trasmissioni di un podcast attraverso la piattaforma online MusicRadar, dal titolo In Conversation With Chad Smith: com’è facilmente intuibile, si tratta di particolari interviste da lui condotte con altri artisti, tra cui Carlos Santana, Stone Gossard dei Pearl Jam e Ginger Baker, di fama Cream.
Paradossalmente, visti i suoi trascorsi, il più tranquillo è stato Anthony Kiedis: il cantante, infortunatosi – è il termine adatto, visti i salti da cestista che esegue in concerto – a un piede sul palco, si è operato nel gennaio 2012 e, dopo aver concluso il tour, è rimasto a riposo fino a un annetto fa…

Sì, perché forse siamo distratti ogni giorno da qualche novità, forse il mondo è davvero così frenetico che voltandosi per un momento non si riconosce più il paesaggio di un secondo prima, ma i Red Hot Chili Peppers non se ne sono mai andati. Nel 2013 è stata pubblicata una serie di nove singoli su vinile, che raccoglieva 17 brani dalle sessioni di I’m With You, esclusi dall’album – se non li avete ascoltati, il consiglio è quello di recuperarli (sono disponibili in streaming sul sito della band, e alcuni sono vere e proprie gemme). Lo scorso 2 febbraio, poi, quasi 112 milioni di telespettatori nei soli Stati Uniti li hanno visti entrare sul campo del Super Bowl durante l’intervallo, raggiungendo Bruno Mars nel suo spettacolo con una versione del loro classico funky Give It Away. E il 14 aprile, a coronamento della loro incredibile carriera, i Peppers sono stati ammessi nella Rock and Roll Hall of Fame. Non abbiate timore, il gruppo è in studio dal mese scorso a registrare nuovo materiale e l’uscita del prossimo album, il loro undicesimo, non si farà attendere a lungo…

 

Post precedente

In Arrivo "Laska". Il Nuovo Album Di Mecna

Post successivo

"The Way": il ritorno dei Buzzcocks

Nessun commento

Commenta