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INTERVISTA YMW: Sunstars, Sulle Orme Di Benny Benassi.

Il 2014 è stato un anno sensazionale per i Sunstars: dai dj set nelle discoteche della loro città riescono ad approdare ad eventi di livello internazionale, tutto questo grazie ai loro brani energici e ottimamente prodotti.
Andrea Bussoletti e Alberto Gelati, entrambi nati nel 1994, iniziano da giovanissimi a suonare in coppia nei locali di Parma. Dopo qualche anno si aggiunge Luigi Bordi, classe 1996, e danno così vita al progetto Sunstars.
Si lanciano subito nella produzione di brani inediti e remix e vengono presto notati dalla Spaceship Management, importante agenzia italiana di management musicale fondata da Paul Sears e Enrico Mutti, che si occupa di artisti del calibro di Benny Benassi e The Bloody Beetroots e la cui agenzia gemella, la Satellite, cura invece la carriera di Andrea Nardinocchi e Dargen D’Amico.
Grazie all’ingresso nella scuderia Spaceship e all’amicizia con Giorgio Sears, figlio di Paul e manager ufficiale del trio, vengono in contatto col guru dei dj italiani Benny Benassi che apprezza fin da subito il loro stile e li invita a remixare la sua ultima hit Let This Last Forever cantata da Gary Go.

Benassi si innamora di questa nuova versione e la lancia nei suoi dj set in giro per il mondo: è l’inizio di una strepitosa ascesa per i giovani Sunstars.
Vengono notati dalla famosa etichetta americana Ultra Music che fa uscire il loro remix e lo rende ancora più celebre.
Dopo poco tempo incidono la loro prima traccia originale sotto Ultra Music, la sorprendente Reckless, il cui video supera le 100.000 visualizzazioni su YouTube e viene remixato dal dj e produttore trap e dubstep Aquadrop.
Prosegue il periodo fantastico per i tre ragazzi che culmina con le esibizioni a settembre al Ministry of Sound di Londra in apertura a Benny Benassi e al grande evento Benny Benassi and Italian Friends a Bologna in dicembre insieme a nuove e vecchie glorie dell’elettronica italiana come Albertino, Stefano Fontana, Congorock e Merk & Kremont.
Nel frattempo continuano senza sosta con il lavoro in studio e remixano altre canzoni importanti come la popolarissima Geronimo degli Sheppard.
Ora è arrivato il momento di conoscerli meglio con questa intervista che ho realizzato per voi lettori di YoungMusicWriters con la speranza che, nel corso del 2015, i Sunstars possano definitivamente affermarsi a grandi livelli.

A che età avete iniziato l’attività di dj e avete deciso di formare i Sunstars?

Ufficialmente, come Sunstars, abbiamo iniziato l’attività da dj un anno fa.
In precedenza Alberto e Andrea hanno suonato insieme per quasi cinque anni e, quando abbiamo cominciato a lavorare alla nostra prima traccia Reckless, abbiamo deciso di cominciare a suonare ufficialmente insieme.

Parlateci del vostro rapporto con Benny Benassi: come l’avete conosciuto e cosa apprezza particolarmente della vostra musica?

Abbiamo conosciuto Benny tramite la nostra agenzia di management: all’inizio gli abbiamo mandato un paio di tracce e lui ci ha risposto con dei feedback positivi tanto da darci la possibilità di provare a fare il remix del suo imminente singolo, Let This Last Forever, uscito su Ultra a Luglio.

Raccontateci le emozioni che avete provato ad esibirvi nel tempio della musica house del Ministry of Sound e all’ormai storico evento Benny Benassi and Friends.

Per noi sono stati due eventi giganteschi. Siamo tuttora senza parole e increduli di aver suonato in posti del genere che fino a qualche anno fa vedevamo solo come un sogno irrealizzabile. Sono state due esperienze assolutamente fantastiche e speriamo di viverne altre in futuro!

Benny Benassi scherza in console al Ministry of Sound durante il dj set dei Sunstars.

Benny Benassi scherza in console al Ministry of Sound durante il dj set dei Sunstars.

A mio parere il punto di forza dei vostri brani, Reckless in primis, è la grande fantasia e il tentativo di discostarsi leggermente dalle classiche sonorità EDM a favore di melodie meno monotone e ripetitive. È questo il genere a cui vi sentite più vicini o aspirate anche a produrre altro in futuro?

Reckless, essendo il nostro primo singolo ufficiale sotto nome Sunstars, rimarrà sempre il nostro distintivo. Però in questo ultimo periodo stiamo scoprendo e cercando nuove sonorità per un nuovo timbro Sunstars, senza però cambiare totalmente stile. Insomma, stiamo sperimentando per non seguire l’EDM tradizionale.

Quali sono gli artisti, anche al di fuori del vostro genere, che stimate di più e che vi hanno influenzato nel vostro modo di fare musica?

Ci stanno tuttora influenzando i grandi nomi svedesi come i tre ex Swedish House Mafia Angello, Axwell & Ingrosso, perché non stanno cambiando genere come tanti big che seguono la tendenza EDM. Inoltre ci hanno sempre ispirati i Dubvision, Otto Knows e Alesso.

Secondo voi l’EDM è un genere che continuerà a riscuotere successo per molti anni o risentirà della tendenza di molti dj ad imitarsi piuttosto che a proporre qualcosa di innovativo? Vengono ancora prodotti brani che il mondo ricorderà tra vent’anni come Music Sounds Better With You degli Stardust, You Don’t Know Me di Armand Van Helden e Satisfaction di Benny Benassi?

Pensiamo che la musica avrà sempre un momento di progressione e regressione: i grandi classici spesso vengono remixati anni dopo perchè sono stati veri e propri movimenti musicali. In questo momento pensiamo si stia guardando molto verso il genere disco e house. Come la storia, la musica si ripete in un movimento ciclico, ma in modo sempre innovativo.

Quali sono i vostri prossimi progetti musicali e in che locali state suonando in questo momento?

Al momento siamo resident in un locale di Parma, il Bebop, nella serata London’s Corner e stiamo programmando qualche data che ancora non possiamo rivelare.
Sul fronte produzione, abbiamo una release su Armada (n.d.r. l’etichetta fondata da Armin Van Buuren) nel primo semestre del 2015 e abbiamo in cantiere una collaborazione con Killogy, produttore di Vigevano, più altre bozze a cui stiamo lavorando. Speriamo di farvi sentire qualcosa molto presto.

Chi di voi si trova più a suo agio in console e chi a produrre musica in studio? Che strumentazione utilizzate per produrre in studio e per le esibizioni dal vivo?

Nei live a trovarsi più a loro agio sono sicuramente Andrea e Alberto, avendo più anni di esperienza, mentre per le produzioni Luigi ha grandi idee ed è uno stacanovista: fino a quando la canzone non suona bene non esce dallo studio.
Al momento Andrea sta costruendo un nuovo studio quindi fra qualche mese potremo sviluppare al meglio la nostra strumentazione. Al momento abbiamo una coppia di KRK Rokit 6, scheda audio Steinberg, tastiera midi Alesis. Per le esibizioni live, classici Cdj 2000 Pioneer e Rekordbox per preparare il set.

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