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GIORGIO e DONNA Un’amicizia Che Fece Ballare Il Mondo

Siamo a Monaco di Baviera nel 1972: un produttore italiano con già varie esperienze nel mondo della musica, l’italiano Giorgio Moroder, ha appena fondato uno studio di registrazione.
La disco music è ancora agli albori e Moroder, insieme all’inglese Pete Bellotte, è alla ricerca di nuove sonorità attraverso l’utilizzo dei sintetizzatori, in particolare il moog-modular. Esce così nello stesso anno Son Of My Father, uno dei primi pezzi pop impreziositi dalle contaminazioni elettroniche di tale strumento.
Tuttavia manca ancora una voce che sia in grado di esaltare e portare ad un grande successo commerciale le sue idee avveniristiche.
Tutto ciò si realizza quando conosce la giovane cantante americana LaDonna Adrian Gaines in arte Donna Summer.
Nata a Boston e cresciuta ascoltando i grandi miti del soul, la Summer si era trasferita in Germania qualche anno prima per lavorare nell’ambiente dei musical.
L’inizio della collaborazione tra Donna e Giorgio nasce sotto i migliori auspici: la cantante, nonostante si trovi a dover interpretare un tipo di musica assolutamente inedita, si affida ciecamente al genio del produttore.
Il primo successo arriva nel 1975 con la canzone Love To Love You Baby sotto l’etichetta Casablanca Records, brano dalla forte carica erotica che lancia l’immagine di Donna Summer come sex symbol grazie alla sua interpretazione intensa, sensuale ma allo stesso tempo raffinata.
La svolta arriva nel 1977 con I Feel Love, vera pietra miliare della disco music e dell’elettronica. Il brano, prodotto interamente con l’utilizzo di sintetizzatori, abbatte i pregiudizi che aleggiavano attorno alla disco, spesso considerato un genere “usa e getta” destinato solamente alla discoteche, e riceve l’apprezzamento dall’intero mondo della musica.

 

Persino il leggendario Brian Eno ne viene affascinato e arriva a definire I Feel Love come “il suono del futuro”.
Il loro rapporto professionale, aiutato anche da una forte amicizia, diventa sempre più prolifico e in pochi anni (sempre col prezioso aiuto di Bellotte) realizzano pezzi memorabili come Last Dance, Bad Girls, Hot Stuff e Mac Arthur Park, quest’ultimo vera e propria sinfonia disco dalla durata di diciotto minuti in cui la splendida voce della cantante raggiunge livelli eccezionali.
Moroder, da buon produttore, agisce nell’ombra e preferisce lasciare la celebrità a Donna Summer che viene ormai considerata “la regina della disco music”.

Nel 1981 le loro strade si separano: Donna lascia la Casablanca per approdare alla Geffen sotto l’ala dell’esperto Quincy Jones con cui realizza svariati album di pregevole qualità ma di scarso successo, mentre Giorgio diventa in breve tempo il più apprezzato compositore di colonne sonore per il cinema degli anni ottanta, arrivando a vincere addirittura tre premi Oscar.
Fra i suoi brani più celebri non si può non menzionare Take My Breath Away, composta per i Berlin e presente nella colonna sonora di Top Gun e Flashdance, cantata da Irene Cara e presente nell’omonimo film.
Ritornano a collaborare insieme dopo un lungo periodo di pausa nel 1998 con il brano dalle forti influenze eurodance Carry On, che si aggiudica un Grammy Award.
La loro lunga amicizia si conclude tragicamente il 17 maggio 2012, quando la cantante muore a causa di un tumore ai polmoni contro cui stava combattendo da lungo tempo.
Termina così anche lo straordinario sodalizio che ha fatto ballare il mondo e ha lasciato un’impronta indelebile nella storia della musica.

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