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Premio Tenco 2015: Una Terza Serata Tra Ovazioni e Applausi

Un gran finale per la 39a edizione del Premio Tenco dedicata al maestro Francesco Guccini. Standing ovation per il cantautore di Pavana e tripudio dell’Ariston per Bocephus King

Caruggi affollati, bar gremiti e qualche artista di strada che sfrutta la popolarità dell’evento per concedersi un po’ di visibilità. Nel tardo pomeriggio di sabato 24 ottobre la città di Sanremo si prepara così ad accogliere la terza e ultima serata della celebre manifestazione dedicata alla canzone d’autore. Un Premio Tenco che quest’anno ha voluto rendere omaggio a Francesco Guccini, dando alla rassegna un titolo esemplare:“Fra la via Aurelia e il West”.

Molti gli artisti che si sono alternati sul palco dell’Ariston nei due giorni precedenti. La prima serata ha visto la partecipazione di Appino, John De Leo, Vittorio De Scalzi, Cristina Donà (Targa Tenco miglior canzone), La Scapigliatura ( Targa Tenco miglior opera prima), l’Orchestra Nazionale dei giovani talenti del Jazz (diretta da Paolo Damiani) e Roberto Vecchioni. Mentre venerdì 23 è stata la volta di Carmen Consoli, Armando Corsi (Premio “I Suoni della canzone”), Mauro Ermanno Giovanardi (Targa Tenco migliore album), Jacqui McShee (Premio Tenco), l’Orchestra sinfonica di Sanremo diretta da Vince Tempera, Leonardo Pieraccioni e Bobo Randelli.

Francesco Guccini, dal canto suo, ha assistito a tutte le esibizioni degli artisti, che hanno celebrato il cantautore di Pavana proponendo ognuno un brano del suo repertorio.

Ma veniamo al sunto della terza serata. Ad aprire le danze, dopo il buio in sala, sono i Têtes de Bois, che si aggiudicano la Targa Tenco come migliori interpreti con l’album Extra, dedicato a Léo Ferré. Le atmosfere cupe e toccanti della band romana catalizzano magicamente l’attenzione del pubblico, creando un pathos intenso, giocato sulla capacità interpretativa di Andrea Satta (voce) e sulla forza melodica dei brani, dove pianoforte e tromba la fanno da padroni.

Secondo, ma solo in ordine di apparizione, Cesare Basile. Il cantautore siciliano, al quale va la targa Tenco come miglior album in dialetto (Tu prenditi l’amore che vuoi e non chiederlo più) offre una performance d’alto livello e ripesca dal repertorio gucciniano “La ballata degli annegati”. Il suo sguardo sul mondo partendo dalla Sicilia – per parafrasare le sue stesse parole- rapisce, fondendo magicamente un’impronta blues viscerale con sonorità più folk e mediterranee, che fanno da sfondo perfetto alle oscure e intense storie della terra natìa.

Lascia invece un po’ di amaro in bocca l’esibizione di Pacifico che, seppur carismatico ed elegante, risente dell’assenza al proprio fianco di Samuele Bersani, vittima dell’afonia. Il singolo “Le Storie che non conosci” ottiene la Targa Tenco come miglior canzone (in ex aequo con Cristina Donà). Bersani sale comunque sul palco per ricordare al pubblico una meritevole iniziativa, ovvero la donazione  dei proventi del singolo alla fondazione LIA, che si occupa di bambini con problemi di vista.

L’adrenalina sale notevolmente con l’arrivo di Bocephus King. Eccentrico e trascinante, il cantautore canadese propone una versione in inglese di “Autogrill” e coinvolge il pubblico in performance dal sapore vaudeville. Sul palco porta un condensato di tradizione musicale d’oltreoceano, spaziando tra rock, blues, country e gipsy. Il tutto condito da uno stile a dir poco ‘parossistico’. Talmente bravo da concedere, a grande richiesta, un bis.

Bocephus King  Picture by Manuel Garibaldi

Bocephus King
Picture by Manuel Garibaldi

Un po’ meno osannato- per usare un eufemismo- Giovanni Truppi, scelto dal Club Tenco per ricevere il premio NUOVOIMAIE, come interprete di una canzone d’autore innovativa. Truppi apre con un’interpretazione interessante di “Gli Amici” di Guccini ma- forse penalizzato dal precedente tripudio di energia made in Canada -non convince del tutto e, ahimè, qualcuno si alza per concedersi una pausa sigaretta.

A chiudere in grande stile questa terza serata, nonché 39a edizione del Premio Tenco, sono i Musici & Friends, musicisti storici di Guccini, che deliziano letteralmente le orecchie con esecuzioni di altissimo livello, intramezzate da magistrali contributi solistici. Impossibile non nominare quindi Jimmy Villotti, Roberto Manuzzi, Pierluigi Mingotti, Deborah Kooperman, Juan Carlos ‘Flaco’ Biondini, Antonio Marangolo e Vince Tempera.

L’immancabile epilogo con La locomotiva -accompagnata in sala da qualche pugno alzato- e l’apparizione a sorpresa di Guccini sul palco per il suo saluto al pubblico dell’Ariston, portano ad una prevedibile- e meritatissima- standing ovation. Un Premio Tenco da ricordare.

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