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The Hunger Flop Games

Se come me vi siete recati al cinema a vedere il terzo capitolo della saga perché vi siete appassionati alla storia e avete trovato piacevole il secondo ben diretto film, saprete bene che ci siamo trovati davanti ad un flop

Hunger Games 3

Era davvero necessario spaccare il terzo libro in 2 film? Crediamo proprio di no.

Già sentiamo le voci dei fan: “Si però come sempre il libro era meglio perché’ questo/quello era descritto meglio e lì non hanno detto quello bla bla…”per Harry Potter ha funzionato, ma non è una legge fissa.

Qui NO! Siamo arrivati a 2 ore tirate e non di più, probabilmente per non uccidere tutti sommergendo di ripetizioni.

Forse quello che mi ha dato più fastidio però è stata proprio la colonna sonora...uguale identica fino all’ultimo byte a quella dei film precedenti! Come si fa a riusare le stesse tracce di nuovo?? Con tutto il budget che ha Hollywood non si sono neanche sforzati di scrivere qualche nota in più?! C’è qualcosa che non quadra.

L’unica novità rispetto al secondo film è stata la canzone popolare che cantano per la rivoluzione…no comment, lasciamo parlare la canzone.

Si può solo dire che almeno sono stati coerenti nell’abbinare un film strascicato ad una soundtrack copiata no?

Comunque sia, ascoltatevi la colonna sonora del terzo (o dovrei dire del secondo) film che è davvero interessante sotto il profilo musicale. Il compositore si chiama James Newton Howard (che nella foto vediamo sulla destra, assieme al suo amico Zimmer) ed è passato da grandi film come The Dark Knight e King Kong e  ovviamente non ha nessuna colpa riguardo all’inizio di questo articolo.

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Howard è davvero bravo nel mixare componenti sinfoniche con strumenti elettronici per dare l’atmosfera giusta. Da sottolineare il distinguo fatto tra i momenti in cui siamo a Capitol City e quelli in cui la scena si svolge nella giungla selvaggia dell’arena. L’uso di strumenti acustici particolari da un tocco di freschezza al film, che viene poi completato da grandi tappeti di archi molto espressivi e delicati. Per i momenti di tensione il compositore ha invece usato squadroni di timpani editati digitalmente per farli sembrare ancora più incalzanti, con l’aggiunta di parecchie frequenze basse. Il tocco finale però è decisamente il pezzo “Horn Of Plenty (Performed by London Voices)” che chiunque abbia visto il film riconoscerà subito! Buon ascolto!

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