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L’Alaska Dei Fast Animals and Slow Kids Conquista Anche iTunes

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Può un disco indipendente di rock italiano scalare le classifiche di iTunes? Ebbene si. E’ successo ad Alaska dei Fast Animals and Slow Kids, uscito un mesetto fa e subito al primo posto nella categoria ‘alternative’ e al settimo in quella generale. Superando a poche ore dall’uscita il nuovo album di Prince (Art Official Age) e anche Cremonini, Mika e gli One Direction.

Ma chi sono i Fast Animals and Slow Kids? Un gruppo alternative rock di Perugia, con all’attivo 3 album studio e 1 EP (Questo è un cioccolatino EP, Cavalli, Hybris e Alaska). Formati nel 2007, ormai non è più un segreto (avendolo raccontato in diverse interviste) che il nome sia ispirato ad una puntata dei Griffin in cui Peter deve correre a casa per vedere un magnifico reality show nel quale un ghepardo rincorre un bambino ricoperto di miele. Il nome era appunto “animali veloci e bambini lenti”. Aimone, Alessandro, Jacopo e Alessio si conoscono dal liceo, il gruppo nasce per gioco e l’ironia è sicuramente uno dei loro principali ingredienti (all’inizio due di loro avevano persino un gruppo di nome The Farters.. a voi la traduzione) e in alcune interviste alla domanda “perché intitolare un album Cavalli?” rispondevano “piuttosto perché NON intitolarlo Cavalli..”.

Ma diventa presto una cosa seria. I Fast Animals and Slow Kids ricevono ottime recensioni per i loro primi album, con paragoni con altri nomi della scena indie italiana: definiti ad esempio i “fratelli minori degli Zen Circus” (Andrea Appino tra l’altro produce il loro primo album). E poi analogie con Teatro degli Orrori, Ministri, Verdena, c’è chi vede anche qualcosa dei Linea 77, oltre agli stranieri (influenze degli Strokes, dei Ramones, dei Replacements). Dal canto suo la band dice di amare moltissimo il gruppo milanese Fine Before You Came e di sentirsi un po’ parte della scena emo anni ‘90.

Venendo al successo di Alaska, l’album è stato registrato ‘all’antica’ tutti insieme in una casa sul lago di Montepulciano. Il lago si intravede nella foto di copertina, su sfondo nero, essendo una fotografia della vista dalla finestra degli studi di registrazione (con tanto di mosca sul vetro). La differenza principale dai primi album a questa terza opera, lo dicono loro stessi, è stato l’approccio alle registrazioni, per il primo album molti strumenti se li erano addirittura fatti prestare da amici. In Alaska invece in molti critici hanno notato una grande produzione, pomposa a tratti (alla ‘wall of sound’), ma sicuramente efficace e robusta a risaltare le qualità strumentali della band. E i paragoni in questo caso si sono spinti fino al grande Rino Gaetano, per alcune ballate urlate dal tono esistenziale. A giudicare dai risultati di download iTunes (ma anche il numeroso seguito dal vivo della band), la ricetta funziona!

E se siete curiosi di vedere il video che ha ispirato il nome della band, eccolo (anche se nell’originale recita “fast animals slow children”):

 

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