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I “Vecchi” Sempre Giovani. Gli Undertones Sfidano il Tempo

Il punk rock sta per esplodere nel Regno Unito e da una piccola cittadina del Nord Irlanda, nel 1975 nascono gli Undertones. Il loro debutto discografico è nel 1978 col singolo “Teenage Kicks”, con cui conquistano subito una posizione importante nelle classifiche britanniche. A vederli non sembrano punk rockers, l’abbigliamento è più da gruppo beat anni ’60 (musica a cui in effetti gli Undertones si ispirano), eppure per energia e immediatezza, non hanno nulla da invidiare ai gruppi punk che stavano nascendo all’epoca. La loro musica nel tempo ha ispirato gruppi punk pop degli anni ’90 come Green Day o Offsprings. Prendono qua e la anche dal glam rock più duro e dal ritmo frenetico e martellante dei Ramones.

La loro prima parte di carriera termina del 1983, quando il cantante Feargal Sharkey lascia la band per continuare come solista. Inaspettatamente nel 1999 il gruppo si riunisce con un altro cantante, Paul McLoone, nordirlandese di Derry, come il resto della band, prima lavorava in programmi musicali in radio e in televisione. Il gruppo riscuote un discreto successo ancora oggi tra gli appassionati del genere, anche in Italia. Sabato 1 novembre si sono esibiti a Bologna, tornando per la seconda volta a distanza di due anni, dopo il successo dei concerti di maggio a Roma e a Torino.

Il Freak Out di Bologna, locale un po’ angusto, ma in nome dello stile dei club inglesi, è affollatissimo. Quando gli Undertones attaccano coi primi accordi di “My Perfect Cousin”, altro successo del gruppo nordirlandese, il pubblico esplode. Alla batteria Billy Doherty pesta duro come quasi quarant’anni fa e i fratelli John e Damian O’Neill incalzano con le chitarre. A fomentare i fedeli poi ci pensa McLoone, con le sue pose androgine da consumato cantante glam. Marchio di fabbrica la pancia ostentata, sotto una camicia troppo corta per poter evitare la “fuoriuscita” mentre il nostro eccentrico frontman batte le mani in aria.

Il concerto non cala mai di ritmo, dopo l’apertura si continua con grandi classici del repertorio come “You Have Got My Number”, la già citata “Teenage Kicks” e “Here Comes The Summer”, il pezzo che per velocità ed energia più ricorda il punk alla Ramones. Si chiude in bellezza con “Jimmy Jimmy”, pezzo con cui gli Undertones nel 1979 entrano nella top 20 delle classifiche inglesi, il loro maggior successo.

Un concerto di pura energia che fa rivivere anni musicalmente meravigliosi a chi li guarda con rimpianto, ma anche a chi non ha avuto la fortuna di poterli vivere. Ora questi arzilli cinquantenni (così arzilli da scaricare dal palco da soli la strumentazione) non hanno alcuna intenzione di fermarsi. Da quando gli Undertones sono tornati insieme hanno già prodotto due album e pare ci sia un nuovo sungolo in cantiere. Non c’è niente da fare, per alcuni il rock non muore mai.

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