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I Secret Party a tema di Le Cannibale rischiano, e vincono.

Io ho delle passioni e nemmeno troppo nascoste. Milano è una di queste, con conseguenti annessi e connessi: quando qualcuno ha delle passioni tende ad innamorarsi dei dettagli, di ciò che dà forma all’evento, in questo caso dà forma alla città. Capisci quindi che sono le piccole cose che ti rendono così attraente quella determinata realtà. Mi trovo ad ammirare la notte non come assenza ma come presenza, capita che resti un minuto a guardare una pozza d’acqua che riflette un palazzo degli anni ’60, o che ascolti il suono di Milano che di notte si stabilizza, come se di giorno fosse un’enorme pentola a pressione coperta, e di notte abbia la necessità di lasciare andare tutto il peso accumulato, piano piano, senza fretta. La notte ti rende partecipe dei dettagli.

Più che Vento di Passioni di Edward Zwick (che tra l’altro ha una colonna sonora splendida suonata dalla London Symphony Orchestra) queste sensazioni sono più simili alle ben più romantiche “Tempeste e Impeto” di fine ‘700, sono desideri che si costruiscono da lontano all’interno dello spazio naturale quasi inconsciamente.

Capita che a volte qualcuno voglia riunire l’attrazione per la notte, per l’oscuro e il non immediato, per il Noir e l’ignoto in uno spazio definito. Come se all’interno di quello spazio queste passioni venissero a galla tutte insieme.

I Secret Party organizzati da Le Cannibale sono questo, neanche il tempo di riprendere coscienza dall’evento di Blade Runner che è stata subito annunciata la data Milano Calibro 9. L’itinere è questo: “il secret” è riferito al luogo e alle varie caratteristiche del party; ci si iscrive all’evento e le varie componenti vengono svelate giorno per giorno. Come un romanzo.

“Ormai lo fanno tutti” direte voi, sì ma c’è modo e modo, non sempre quello che si vede è quello che pensano i vari creatori, dietro c’è un lavoro concettuale e non è sempre è legato a motivi puramente di marketing.

Che abbia una malattia per Scerbanenco lo sanno praticamente tutti. Lo sanno anche i muri e sicuramente ne hanno piene pure loro dei miei racconti. Se vi siete chiesti chi vi ruba i libri dell’ucraino al Libraccio in Alzaia Grande avete trovato la risposta. Attendo quest’evento con interesse, soprattutto perché è difficile mettere in pratica un’idea, “un mood” e poi renderlo credibile. La mala milanese è una parte che ha segnato la città, le balere e i bar di Porta Romana, Ortica e Palmanova seppur in misura minore “sanno” ancora di quel periodo; se ricercata l’atmosfera viene per qualche momento ritrovata, come se fosse ormai parte dello spazio.

Lorenzo Viganò

Lorenzo Viganò

All’evento Blade Runner la scenografia è stata super, video ottimi con scene del film in alta risoluzione e sceneggiatura da futuro distropico di Ridley Scott. Il live è stato un azzardo e forse non tutti erano pronti a quell’esibizione ma è stato sicuramente interessante e suggestivo. Un violino distorto ed effettato produceva melodie su basi elettroniche che riguardavano il film. Un lavoro originale senza dubbio.


Gli azzardi se fatti con un senso, pagano. Il difficile è avere un pubblico cosciente di quello che si sta andando a rappresentare ma uno degli scopi può essere quello di avvicinare il pubblico ad un mondo che magari non conoscono. Noi di YMW amiamo chi azzarda e chi cerca di trovare nuove vie di comunicazione. Se volete fare altrettanto trovate tutte le info qui.

 

 

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