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Il Mondo Sintetico Di Vince Clarke: Vita e Successi Di Un Pioniere Dell’Electro-Pop

Vince John Martin, in arte Vince Clarke, fa parte di quella generazione di tastieristi e compositori che hanno reso immortale l’era del synthpop negli anni ’80: mago del sintetizzatore applicato al pop e alla dance, ha saputo sfornare strepitosi successi con tre gruppi diversi e, anche se la sua fama è principalmente legata agli anni ’80, ancora oggi è un artista apprezzato e in piena attività. Nasce il 3 luglio del 1960 a South Woodford vicino a Londra e in seguito si trasferisce a Basildon nell’Essex. Inizia a suonare il pianoforte e il violino fino a quando, all’età di 18 anni, non viene folgorato da una canzone che a detta del giovane Vince “ha un suono così diverso da qualsiasi cosa avesse mai sentito”: il brano é Electricity degli Orchestral Manoeuvres In The Dark.

 

Si avvicina così alla musica elettronica e all’utilizzo del sintetizzatore e alla fine degli anni ’70 fonda i Depeche Mode insieme a Martin Lee Gore e Andrew Fletcher, a cui si aggiunge dopo poco tempo il cantante Dave Gahan.

Vince Clarke (il terzo da sx) con i Depeche Mode nel 1981.

Vince Clarke (il terzo da sx) con i Depeche Mode nel 1981.

Nel 1981 il loro primo brano Photographic viene inserito nella compilation Some Bizarre Album, un trampolino di lancio per vari artisti della scena synthpop e new wave come i Soft Cell. Nello stesso anno irrompono nel mercato discografico con l’album Speak And Spell, un album geniale nella sua semplicità, interamente scritto da Vince Clarke. Una raccolta di scatenate canzoni synthpop senza esagerate pretese artistiche tuttavia molto apprezzata anche dalla critica.

 

Pezzi come New Life e Just Can’t Get Enough sono dei veri gioielli tuttora indimenticati dal pubblico e, a distanza di più di trent’anni, vengono ancora eseguiti nei concerti della band.

L’improvviso e quasi inaspettato successo del disco fa sì che Depeche Mode vengano immediatamente coinvolti in lunghi tour, show televisivi e interviste: Clarke decide quindi di lasciare il gruppo poichè non si sente ancora pronto per intraprendere questa nuova vita fortemente stimolante, ma anche molto stressante.Un’altra motivazione è senz’altro la diversità di vedute riguardo alla direzione artistica della band; gli altri membri del gruppo (Gore in primis) vogliono spostarsi verso sonorità più dark mentre Vince Clarke vorrebbe mantenere quell’impronta dance che aveva contraddistinto il loro primo album. I Depeche Mode non rimpiangeranno il giovane tastierista e compositore, dato il loro successo che durerà più di trent’anni, ma non rinnegheranno mai quel piccolo capolavoro che è Speak And Spell. Clarke si rimette subito al lavoro per realizzare un progetto sulla carta assolutamente bizzarro e rischioso: formare un duo composto solo da sintetizzatori e voce, ma non una voce qualunque, una potente voce soul. Trova nella cantante Alison Moyet (cresciuta come lui a Basildon) la sua perfetta musa e, nel marzo del 1982, nascono gli Yazoo.

Gli Yazoo.

Gli Yazoo.

In breve tempo pubblicano il primo singolo Only You: il brano è una struggente ballata synthpop, una sorta di canzone d’amore del futuro, in cui l’interpretazione vocale della Moyet è impressionante.

Nel giro di un solo anno pubblicano gli album Upstair At Eric’s e You And Me Both che scalano le classifiche a colpi di sensazionali hit come Don’t Go (il brano più famoso del gruppo), Goodbye 70’s e Situation.

Purtroppo il loro rapporto fuori dall’ambito lavorativo, come confesserà anni dopo la stessa cantante, è pressoché nullo: si trovano solamente per registrare e per esibirsi dal vivo e Vince Clarke ha il totale controllo delle scelte musicali della band. Una cosa normale al giorno d’oggi (basti pensare alle vocalist dei brani di genere house music) ma che la Moyet non riesce ad accettare, spinta anche dal desiderio di intraprendere una carriera solista legata a sonorità soul e blues. Si conclude così, senza rimpianti, la storia di una delle più incredibili band meteora della storia del pop che però si riunirà per un breve un tour nel 2008 per festeggiare i 25 anni dal suo esordio. Dopo lo scioglimento del gruppo, Vince Clarke si prende un periodo di pausa fino a quando, all’inizio del 1985, non mette un annuncio sulla celebre rivista Melody Maker (la stessa su cui aveva trovato la sua ex cantante) per cercare una voce maschile adatta ad un nuovo progetto. A rispondere è Andy Bell, un giovane squattrinato grande fan dei precedenti progetti del musicista, che si arrabattava tra l’umile lavoro di venditore ambulante di scarpe e quello di cantante in una band di scarsa notorietà.

Gli Erasure.

Gli Erasure.

Nasce così il progetto Erasure che si traduce in 16 album (dal 1986 al 2014), 25 milioni di dischi venduti in tutto il mondo e un costante impegno per i diritti civili che traspare in molti dei loro testi. Fra i loro più grandi successi vale la pena ricordare A Little Respect (1988), Always (1994) e Don’t Say You Love Me (2005).

Nel 2012 le strade di Vince Clarke e Martin Lee Gore (ancora attivi con Erasure e Depeche Mode) si incrociano nuovamente per il progetto techno VCMG da cui nasce l’album SSSS: un’opera cupa e suggestiva che riporta alla luce la vecchia techno di Detroit e sembra quasi voler dimostrare a grandi nomi come Richie Hawtin e Carl Craig che anche loro sanno farsi valere in un genere molto diverso dal loro background musicale.

Siamo sicuri che il vecchio Vince riuscirà a sorprenderci ancora per molti anni, come dimostrato dalla recente collaborazione nell’ultimo album di Jean Michel Jarre, ma è comunque doveroso rendergli il giusto tributo per ciò che ha dato al mondo della musica, sempre con grande classe, umiltà e riservatezza.

 

 

 

 

 

 

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