L’exploit del CBGB: Trasformare una Bettola nel Tempio del Punk

Hilly Kristal non immaginava certo di dare vita ad un luogo culto della storia del rock quando, il 10 aprile del 1973, aprì ufficialmente le porte del CBGB a New York. Kristal aveva già avuto varie esperienze nella gestione di locali ed eventi musicali: prima con il jazz club Village Vanguard nella zona del Greenwich Village, poi come co-fondatore del Central Park Music Festival nel 1966, manifestazione  con grandi nomi del rock che durò fino al 1976, ma da cui venne escluso dell’organizzazione dopo soli due anni. Invece di riprendere la carriera di cantante in gruppi corali con cui aveva iniziato la sua avventura nella Grande Mela, decise di fondare il bar Hilly’s On The Bowery nel quartiere Bowery di Manhattan, una zona che ai tempi era tutt’altro che elegante. Il bar era una vera bettola dove la clientela, composta perlopiù da bikers, si dilettava in partite di biliardo dall’elevato tasso alcolemico. Nel 1973 decise di aprire il locale alla musica dal vivo cambiandone il nome in CBGB & OMFUG acronimo di  Country Blue Grass Blues and Other Music For Uplifting Gourmandizers. L’obiettivo iniziale di Kristal era quello di far suonare in prevalenza musicisti country e blues, ma fin da subito si fecero avanti gruppi punk e new wave. Il proprietario si lasciò convincere a questo cambio di direzione artistica, consapevole del fatto che sarebbe potuta crescere una realtà in cui confluissero le nuove correnti musicali che stavano nascendo in città e in cui i “gourmand” della musica potessero trovare pane per i loro denti; e probabilmente Hilly Kristal aveva già previsto tutto nel momento in cui aggiunse la sigla OMFUG sulla tenda all’ingresso del locale.

Hilly Kristal davanti al suo locale nel 1976.

Il numero di gruppi leggendari che negli anni ’70 calcarono il minuscolo palco del CBGB fu impressionante: i primi degni di nota furono senz’altro i Television di Tom Verlaine che si esibirono per la prima volta nel locale nel marzo del 1974. Da quel momento in poi il locale diventò il punto di riferimento della scena punk e new wave americana ed internazionale e segnò l’ascesa di band come Blondie, Ramones, Talking Heads, Patti Smith Group, Elvis Costello, Misfits, Fleshtones, Mink DeVille e B-52’s. Nel 1978 giunsero per la prima volta in America i Police, freschi della pubblicazione del loro primo album Outlandos D’Amour e ancora pressochè sconosciuti negli USA, e scelsero proprio il CBGB come prima data del loro tour.

Il locale annoverava dei miti del rock anche tra i semplici clienti: personaggi come David Bowie, Iggy Pop e Lou Reed ogni tanto facevano un giro tra le sue fetide mura piene di graffiti per farsi un drink ed ascoltare nuovi gruppi. Negli anni ottanta il CBGB restò un punto di riferimento per la band estere che volevano suonare a New York, ma si distinse soprattutto per i Matinee Days in cui ogni domenica si esibivano i migliori gruppi delle scena hardcore punk dal primo pomeriggio fino alla sera: fra le varie band non si possono non menzionare i Beastie Boys che nacquero come gruppo hardcore punk per avvicinarsi in seguito all’hip hop dopo l’incontro con il produttore Rick Rubin.

Chris Stein e Debbie Harry dei Blondie, insieme al direttore artistico dei Ramones Arturo Vega, all’interno del CBGB.

Il comportamento eccessivamente turbolento degli spettatori durante questi eventi, che causò non pochi problemi di ordine pubblico dentro e fuori dal locale, costrinse Hilly Kristal ad annullarli del tutto a partire dal 1990. L’attività del CBGB continuò senza sosta, senza tuttavia ritornare mai ai fasti degli anni ’70, fino ai primi anni 2000, quando i problemi legali riguardo all’affitto diventarono insostenibili. Il 15 ottobre del 2006 il locale chiuse definitivamente i battenti con un emozionante concerto di Patti Smith, concluso dalla poetessa del punk con un elogio funebre degli artisti scomparsi che si esibirono tra le sue mura: fra i tanti meritò un ricordo speciale il mitico Joey Ramone che considerava quel posto come la sua seconda casa. L’unica band italiana a suonare al CBGB furono gli Elio e le Storie Tese durante la loro tournèe americana nel 1998: Elio introdusse la band con un monologo esilarante in un inglese volutamente maccheronico.

Poco dopo la chiusura, Hilly Krystal annunciò che avrebbe riaperto il CBGB a Las Vegas nel 2008 annunciando “Ho preso tutto, i banconi, il palco, i cessi dove Joey Ramone ha fatto la pipì insieme a me. Ho preso tutto ciò che ha fatto di questo posto il CBGB“. Hilly Krystal morì di cancrò appena un anno dopo senza riuscire a portare a termine il suo progetto, anche se probabilmente non sarebbe mai riuscito a ricreare in una città come Las Vegas la stessa atmosfera del Lower East Side di Manhattan.

Il glorioso palco del CBGB.

Ora tra le mura che furono del CBGB si trova un negozio di abbigliamento dello stilista John Varvatos a cui va riconosciuto il merito di aver mantenuto la memoria storica del locale, conservando (sotto vetro) le vecchie pareti ricoperte di stickers e graffiti e il leggendario palco. Nel corso degli anni sono stati realizzati numerosi documentari sul CBGB e su quello che ha significato sia per la città di New York che per la musica e nel 2013 è uscito anche un film ottimamente interpretato dal compianto Alan Rickman nella parte di Hilly Krystal; tuttavia l’opera nel suo complesso fu stroncata da pubblico e critica per il suo carattere esageratamente parodistico e per i numerosi errori storici. I motivi del successo del CBGB furono tanti e la fortuna fu sicuramente uno di questi, ma non sarebbe sicuramente diventato un tempio del rock se il buon vecchio Hilly Kristal non avesse imposto come regola principale del suo locale che le band suonassero solo materiale di loro produzione: questo contribuì a creare quel senso di alienazione dalla scena musicale precedente che si trasformò nella fortuna del CBGB.